domenica 2 settembre 2012

Agenzia ASCA - Cinema/Venezia: dibattito Consiglio d'Europa su naufraghi non soccorsi

31 Agosto 2012 - 19:46 (ASCA) - Venezia, 31 ago - ''Se nel Mediterraneo fossero morti 62 italiani si sarebbe sollevato il mondo. Se fossero annegati 62 cagnolini milioni di persone avrebbero pianto. Trattandosi di profughi africani qualcuno dice poverini. Da quando e' cominciata la fuga dalla violenza e dalla guerra piu' di 15.000 esseri umani sono comparsi nel Mediterraneo per inseguire un sogno di pace e liberta'''.


Lo ha detto questo pomeriggio al Lido di Venezia padre Mussie Zarai, il sacerdote eritreo che nel mese di maggio del 2011 lancio' un SOS inascoltato. Aveva ricevuto una chiamata di soccorso da un barone in avaria con 72 persone a bordo, la maggior parte donne e bambini. Nessuno intervenne, nonostante il natante fosse stato localizzato. Morirono in 63. Ne sopravvissero nove soltanto. ''Da 16 mesi sono ospite di un centro di accoglienza a Torino. Non ho ancora i documenti, quindi non posso cercare un lavoro. Non ho avuto alcun indennizzo. Ero scappato dall'inferno della guerra civile in Libia. In Italia sono disperato''. Lo ha detto - nel dibattito moderato da Gian Antonio Stella e organizzato dalla Vice Segretaria del Consiglio d'Europa Maud de Boer Buquicchio come evento collaterale della Mostra del Cinema - Ghirma Halefon, uno dei 9 sopravvissuti al naufragio. Come prologo del dibattito sul problema del diritto d'asilo e' stato proiettato il film di Andrea Segre e Stefano Liberti, sui tragici respingimenti nel Mediterraneo, Mare Chiuso, che ha avuto un gran successo di critica e di pubblico. com-elt
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