“L’Inferno? E’ in Italia”
Un profugo somalo racconta a Die Zeit che non vuole più tornare nel Belpaese. E spiega perché
Mustafa Harun è un giornalista ritenuto scomodo dagli islamici e, per
non rischiare la vita, è costretto a lasciare la Somalia. Parte alla
volta dell’Italia che anziché salvarlo rappresenta una tappa ulteriore
della sua personale odissea.
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Immigrati, cresce il numero dei rifugiati. E sui campi di calciouno su due è straniero
Basta guardare il cortile di una scuola elementare all’ora della
ricreazione per capire come l’Italia si stia rapidamente allineando
all’Europa multietnica. I dati del Dossier Statistico Immigrazione 2012
realizzato dalla Caritas Italiana e la Fondazione Migrantes lo
confermano: alla fine del 2011 gli immigrati regolari nel nostro paese
erano poco più di 5 milioni, vale a dire l’8,2% della popolazione.
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La Compagnia dei Rifugiati
Al Teatro dell’Argine si sperimenta la propria creatività e si partecipa
laboratori diversi, adatti a tutti. Accoglie tra le sue fila non solo
studenti delle scuole superiori, bambini e adulti con difficoltà di
inserimento sociale, attori professionisti e non, ma anche stranieri e
rifugiati politici. Dal 2005 organizza laboratori interculturali che
coinvolgono richiedenti asilo e rifugiati, ospitati in due strutture di
accoglienza di Bologna. I Paesi di provenienza sono diversi (Pakistan,
Afghanistan, Sierra Leone, Camerun, Nigeria, Sudan, Congo, Mongolia,
Turchia, Iran, Russia, Iran, Cina, Giappone, Marocco) e tutti
collaborano attivamente nella Compagnia dei Rifugiati
che ogni anno dà vita ad uno spettacolo nel periodo estivo.
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Etiopia: Cresce il numero di rifugiati somali, in programma l'allestimento di un nuovo campo |
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la popolazione di rifugiati del campo di Dollo Ado, nel sud-est
dell'Etiopia, ha superato le 170mila persone. Il sito accoglie rifugiati
somali ed è il più grande complesso per rifugiati al mondo dopo quello
di Dadaab in Kenya. Sebbene quest'anno il tasso degli arrivi a Dollo Ado
sia diminuito, nel sito continuano ad affluire persone in fuga dal
conflitto e dall'insicurezza presenti nella Somalia centrale e
meridionale. Molte di loro citano - come cause della loro fuga - il
timore di vessazioni e il reclutamento forzato da parte dei gruppi
armati che controllano estese aree rurali del paese.
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Permesso di soggiorno per tutti i rifugiati, il 27 manifestazione di ADL Cobas e Welcome
ADL Cobas e Rete Welcome Vicenza - Sabato 27 ottobre
in Piazza Matteotti, alle ore 17, come ADL Cobas e Welcome lanciamo una
manifestazione che raggiungerà la prefettura, per chiedere il permesso
di soggiorno per tutti i rifugiati arrivati in Italia nell'ultimo anno
e mezzo e che venga prolungato loro il diritto all'accoglienza. A
Vicenza si trovano circa 350 profughi provenienti soprattutto dal Mali,
dal Ghana, Senegal che un anno e mezzo fa sono scappati dalla Libia a
causa della guerra alla quale hanno contribuito anche i paesi europei.
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Sciopero della fame dei rifugiati kurdi a Roma
L'azione è stata decisa per sostenere la protesta dei detenuti
politici in atto da più di 40 giorni all´interno delle carceri turche.
Qui centinaia di detenuti, per la maggior parte kurdi, hanno dato
inizio il 12 settembre 2012 ad uno sciopero della fame a tempo
indeterminato per chiedere l´eliminazione degli ostacoli riguardanti
l´istruzione scolastica e la possibilità di difesa durante i processi
nella propria lingua madre, il rispetto dei diritti democratici della
popolazione kurda e la libertà del loro leader, Abdullah Öcalan, come
percorso verso una soluzione pacifica della questione kurda in Turchia.
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Permesso di soggiorno per i quattro rifugiati ospitati a Bassano: se ne andranno
L'inchiesta
pubblicata sul numero 42 de L'Espresso, in edicola questa settimana, ha
sollevato il coperchio del vaso di Pandora del business dei rifugiati,
del quale stanno approfittando albergatori, coop spregiudicate e
truffatori.
Prima di affrontare l'argomento a livello locale - anche
se lo scandalo non tocca la città di Bassano - vale la pena spiegare ciò
di cui si sta parlando.
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Napoli, le vittime sono i rifugiati
«Non hanno aggredito per primi: erano non più di una quindicina di
persone che chiedevano finalmente la certezza di un apppuntamento dalla
commissione e al tentativo dei poliziotti di liquidare le proprie
richieste hanno insistito con decisione e non se ne sono andati. Solo
quando la polizia ha tentato di spintonarli fuori in malo modo dal loro
punto di vista si sono difesi, poi una volta fuori si sono stesi in
terra occupando la strada. E' chiaro che la tensione era alta».
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