domenica 20 gennaio 2013

News Mai Più respinti - 20 gennaio 2013

Scelte coraggiose e ripensare le misure di accoglienza per i rifugiati, l’auspicio del Centro Astalli per il 2013.
“Il 2012 è stato un anno molto difficile per i rifugiati: sono state migliaia le vittime incolpevoli dei viaggi in mare verso l’Europa. Ingiustificabili i ritardi e lo spreco di risorse nella gestione della cosiddetta emergenza Nord Africa che sta per concludersi senza soluzioni dignitose per le circa 20.000 persone arrivate dalla Libia in guerra. Per di più è ancora gravemente insufficiente e dispersivo il sistema di accoglienza di richiedenti asilo e rifugiati nelle aree metropolitane”. Questo il bilancio di padre Giovanni La Manna, presidente del Centro Astalli, l’associazione dei gesuiti che assiste i rifugiati, alla fine di un anno in cui i richiedenti asilo e rifugiati “hanno visto i loro diritti e la loro dignità minati da leggi lacunose, da una burocrazia inefficiente e da una società ancora troppo disattenta”. leggi tutto


L’“emergenza” è finita, anzi no
Dopo mesi di imbarazzante incertezza il Governo ha prorogato, in carico ai Prefetti, «un’accoglienza finalizzata a una progressiva uscita dal sistema» per quasi 17.000 persone. Inoltre dovrà chiudersi entro giugno la tortuosa procedura di riesame per i “diniegati” dell’ “emergenza Nordafrica”.
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23.000 Rifugiati a Rischio Espusione dall’Italia

La conferma che per il governo Monti gli stranieri sono sempre stati «tecnicamente» invisibili è arrivata in questi primi giorni dell’anno con la decisione di prorogare di soli due mesi l’assistenza ai profughi delle «primavere arabe» presenti sul territorio italiano. Sono 23 mila persone, tra cui molte donne con bambini, che per la legge italiana – e per la polizia – il 28 febbraio diventeranno «clandestini».
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Il paradosso italiano dei rifugiati: accolti e poi abbandonati
C’è voluto il New York Times per ricordarci uno dei tanti paradossi di un Paese, il nostro, che è riuscito a privarsi anche di una politica dell’immigrazione adeguata ai tempi. Il paradosso degli immigrati a cui viene riconosciuto lo status di rifugiati, in quanto considerati in fuga da regimi dittatoriali, guerre o carestie. Rifugiati a cui l’Italia riconosce la possibilità di rimanere sul territorio nazionale ma poi, come avviene a Roma, non fornisce alcuna assistenza ulteriore. 
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Gli hotel della disperazione - L'emergenza infinita dei rifugiati
Sono decine di migliaia, tutti profughi scappati dalla guerra in Libia e dalla rivoluzione in Tunisia. Il loro destino dipende da una domanda, quella fatta a una Commissione, di cui non capiscono né il nome né il ruolo e che definiscono sempre con un tono solenne preceduto da un marcato articolo determinativo. Perché è "La Commissione" che deciderà se potranno avere o meno il riconoscimento dello status di rifugiato politico. La gestione d'emergenza della loro condizione è scaduta il 31 dicembre, ma con un decreto il governo ha prorogato tutto al 28 febbraio. 
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